L’obiettivo finale della cura ortodontica è una condizione di armonia tra arcate dentarie in modo tale da dar luogo a rapporti funzionali ottimali in un contesto estetico gradevole.
Ortodonzia 3D
Questo fenomeno rispecchia, da un lato, il cambiamento in atto derivante dal passaggio massivo al digitale che pervade ogni aspetto della vita quotidiana, e ,dall’altro lato, le nuove dinamiche di consumo che discendono da un approccio all’acquisto molto più consapevole ed esigente.
In particolare, “ortodonzia e digitale” oggi sono un binomio inscindibile, rendendo possibile ciò che fino a pochi anni fa sembrava inimmaginabile. Dal punto di vista sia diagnostico che terapeutico l’adozione di software avanzati modifica completamente il paradigma alla base della cura ortodontica con impatti altamente positivi anche in termini di tempi alla poltrona e di comfort del paziente.
Ma cosa significa in concreto l’innovazione tecnologica?
L’evoluzione dinamica dal 2D al 3D, innanzitutto, è la chiave per lo sviluppo di una diagnosi avanzata che tenga conto anche della crescita prospettica del singolo paziente e dei rischi attuali nonché potenziali. In questo ambito lo studio diagnostico acquisisce un valore non solo per il momento connesso alla decisione terapeutica, bensì rappresenta il riferimento dinamico nel corso del piano di cura per l’ortodonzista, per il paziente e per eventuali altri colleghi coinvolti nel percorso sanitario.
Al riguardo, merita evidenziare che l’immagine tridimensionale, come quella di uno scanner intraorale oppure di una CBCT/TAC, risulta molto più comprensibile agli occhi del paziente, anche non esperto, rispetto ad una tradizionale immagine bidimensionale, ed inoltre contribuisce ad aumentare in misura significativa il grado di coinvolgimento attivo del paziente nella cura stessa, stimolando l’attività di alcuni neuroni, i cosiddetti neuroni specchio.
In termini squisitamente scientifici, peraltro, l’introduzione di tecnologia digitale consente di monitorare l’andamento del piano terapeutico in via continuativa, sistematica e personalizzata: a titolo di esempio, il THERAMON, dispositivo che permette di conteggiare le ore durante le quali un apparecchio viene utilizzato, non solo spinge il paziente a svolgere un ruolo attivo e responsabile, ma anche permette di verificare la validità del trattamento in termini altresì medico-legali.
Il nuovo modello operativo sta progressivamente cambiando le logiche di lavoro di tutti gli attori coinvolti nel processo terapeutico: ci si riferisce, in particolare, al laboratorio odontotecnico che deve rappresentare un partner in grado di ricevere il flusso ortodontico in formato digitale. Naturalmente questa evoluzione sottende investimenti anche significativi per l’acquisto di scanner intraorale, RX, CBCT, i cui ritorni sono rappresentati principalmente dai livelli qualitativi di eccellenza delle prestazioni ortodontiche.